Marco Calamai de Mesa

Ingegnere, dirigente sindacale, giornalista presso diverse testate, italiane e spagnole, funzionario Onu in America latina e Medio Oriente. Ha pubblicato saggi e libri su Spagna, America latina, Kosovo, Iraq.

Ci potrebbe parlare del tema del suo romanzo La Mantella Rossa?

È una storia d’amore tra due giovani: Diego de Mesa, un “vecchio cristiano”, e Clara Fonseca, figlia di convertiti. Comincia a Jerez de la Frontera, negli ultimi anni del Quattrocento. Le famiglie si oppongono, l’Inquisizione sospetta dei Fonseca. Diego accetta di partecipare alla conquista di Tenerife come capitano della cavalleria, Clara si rifugia nella Roma di Alessandro VI Borgia. Si rincontreranno a Tenerife.

Ha scritto il romanzo insieme a sua figlia. Com’è stata l’esperienza?

Interessante e positiva. Diego de Mesa è un nostro antenato, ci ha aperto le porte per “viaggiare” nel suo mondo al tempo dei Re cattolici. Inoltre, io sono principalmente uno scrittore di saggi, mia figlia Domitilla un romanziere. Due ingredienti che si fondono bene in un romanzo storico.

Uno scrittore spagnolo di riferimento.

Cervantes, il genio assoluto. E qualcun altro.

Lei che è Italo-Spagnolo, come descriverebbe il suo rapporto con la Spagna?

Emozionante, a volte difficile. Come adesso. Mi riferisco al drammatico “conflitto” tra Spagna e Catalogna.

Avendo sangue spagnolo e italiano, con quale si sente più identificato?

Con nessuno dei due. In generale mi sento italiano la mattina e spagnolo nel pomeriggio. Quando sto in Spagna mi manca l’Italia, quando sto in Italia mi manca la Spagna. Deve essere l’effetto della mia “identità liquida”, come diceva Zygmunt Bauman.

Quale caratteristica spagnola sceglierebbe? E italiana?

Dalla Spagna scelgo i valori dell’onestà e della coerenza, dell’Italia la flessibilità mentale e la sensibilità estetica.

Lei scrive sui giornali ed è un grande specialista della situazione politica di entrambi i paesi. Cosa pensa della loro situazione attuale? Ci sono rapporti o hanno obiettivi diversi?

Sono due paesi molto diversi. Seppur attualmente vivono entrambi un periodo di incertezza ed instabilità dovuta alle conseguenze della globalizzazione senza freni e controlli.

Qual è la sua città preferita in Spagna?

Mi piacciono Barcellona, Madrid, Siviglia e Palma di Maiorca.

Crede che il romanzo che ha scritto possa diventare un film?

Penso che possa facilmente essere trasformato in una serie TV. È ciò che credono anche molti lettori.

Quale attrice o attore, spagnolo o italiano, è il suo preferito?

Javier Bardem. In Italia, grazie al nuovo cinema, sta crescendo una nuova generazione di attori molto interessanti.