Eva Basteiro-Bertolí, nata a Barcellona, è laureata in archeologia cristiana e storia della chiesa e con studi di ingegneria. Cantante e attrice, ha collaborato con artisti come Ian Anderson di Jethro Tull.
Tra poco, pubblicherà un nuovo singolo che anticipa l’album che sarà pubblicato l’anno prossimo. Produce, inoltre, dal 2014, il festival internazionale 48 Hour Film Project Italia con il suo colletivo femminile Le Bestevem.
Quale artista del panorama musicale l’ha ispirata maggiormente?
Qualsiasi personaggio che abbia fatto musica tra fine anni ’60 ed inizio anni ’70. Ma amo anche la musica barocca… o il grunge!
E nella recitazione?
Sono anglofona, quindi i grandi attori inglesi li trovo sempre stupefacenti. Però un personaggio che unisce le mie passioni sarebbe il francese Serge Gainsbourg. Uomo di tanti talenti (musica, cinema e letteratura) ma autodistruttivo, polemico e torturato.
Un personaggio italiano?
Adoro Pier Paolo Pasolini. I suoi film, i suoi scritti, ma soprattutto la sua persona. Ammiro il suo snobismo intellettuale ma allo stesso tempo il suo amore per il popolo ed il sottomondo. La sua lungimiranza e modernismo in tanti aspetti. Il suo essere coerente ma a tratti anche contraddittorio. Un personaggio, come Gainsbourg, eclettico e inafferrabile.
Un periodo particolarmente bello che ricorda del suo periodo italiano?
Gli ultimi 2 anni, quando ho cominciato veramente a fare musica e ad organizzare questo festival con il gruppo di ragazze che sono anche le mi migliori amiche.
Il suo posto magico in Italia
Adoro Napoli: la sua decadenza nobile, le strade, l’autenticità, il cibo, la gente, la musica. Di Roma avrei troppe cose di cui parlare, ma mi piacciono soprattutto le chiese medievali più sconosciute e le catacombe, non perché siano la mia specialità (per i miei studi di archeologia) bensì perché sono un luogo dove sembra che si sia fermato il tempo. Al di là della bellezza intrinseca, nelle catacombe si respira serenità e pace. Un luogo dove essere indisturbato con i tuoi pensieri.
Un piano alternativo che ci consiglierebbe in Italia
Direi l’Umbria, che è bella quanto la Toscana, ma è più misteriosa, sconosciuta e con meravigliosecittadine medievali, molta arte, cibo buonissimo e senza troppi turisti.
Il suo piatto favorito italiano
Non posso sceglierne uno! Sono una “foodie” ed amo cucinare. Potrei scegliere la carbonara di Pommidoro, il ristorante in cui andò a cena Pasolini con Alberto Moravia prima di essere ucciso nel 1975. O il “cacio e pepe” di Da Felice as Testaccio.
Cosa le manca maggiormente della Spagna?
Gastronomicamente parlando mi mancano prodotti tipo il prosciutto, le olive ripiene di acciughe o altre cose meno note quali horchata. Ma siccome vado e vengo spesso faccio il “contrabbando”! Mi manca un po’ la mentalità spagnola in generale. Anche se farò arrabbiare i miei amici italiani, ho sempre difeso il fatto che noi abbiamo, al meno nelle grandi città, una mentalità più aperta, e le donne siamo più emancipate.