Azkona & Toloza – Tierras del Sud

«Abbiamo creato Tierras del Sud come un documentario incorniciato dalle arti performative e plastiche» affermano Txalo Toloza-Fernández e Laida Azkona Goñi parlando del loro Tierras del Sud, seconda parte di una trilogia teatrale volta ad indagare le atrocità commesse sui popoli originari dell’America Latina dalle grandi potenze economiche straniere. Eccoci così su un palco i cui simboli ci riportano nella Patagonia argentina con le sue geografie naturali e i sui popoli: i Mapuche con la loro musica e le loro danze ancestrali di cui, attraverso quadri sintetici, oggetti e riferimenti all’arte contemporanea, il duo sembra riscrivere la storia. Cosa collega l’industria tessile italiana all’attuale presidente argentino? E che legame c’è tra l’attuale proprietario della CNN e il piccolo clan Mapuche dei Curiñanco? La risposta a queste e altre numerose domande si trova qui, nel sud del sud del mondo.
Txalo Toloza-Fernández si forma come videoartista a Siantiago del Cile e come performer e artista teatrale a Barcellona, dove risiede e lavora dal 1997. Nel 2005 ha creato lo studio audiovisivo “MiPrimerDrop” specializzato in lavori videografici dedicati alle arti viventi e performative. Dal 2005 è membro della compagnia Azkona&Toloza insieme alla coreografa basca Laida Azkona Goñi. Performer, operatore video, regista, professore e attivista è collaboratore abituale della performer Sònia Gómez e dal 2007 fa parte della compagnia FFF del regista Roger Bernat. Costruito sul rapporto tra le nuove forme di colonialismo presenti in Sud America e lo sviluppo della cultura contemporanea, Tierras del Sud fa parte è uno dei suoi ultimi lavori teatrali.
Laida Azkona Goñi vive tra Barcellona e Pamplona (dove è nata nel 1981). Si è formata come danzatrice alla Rambert School (Londra), al SEAD (Salisburgo) e al Trisha Brown Company Studio (New York) prima di dedicarsi alla ricerca, alla creazione e all’interpretazione nel campo delle arti performative transdisciplinari. Nel suo lavoro individuale si concentra sulla configurazione del materiale artistico attraverso il corpo e il movimento. Dal 2013 lavora con Txalo Toloza-Fernández con il quale nel 2016 presenta “Extranos Mares Arden” primo progetto di una trilogia di documentari teatrali firmati come Azkona & Toloza e volti ad indagare il rapporto tra il neocolonialismo e la cultura contemporanea. Laida è stata interprete, tra gli altri, di Francesco Scavetta (Oslo), Juschka Weigel (Berlino) o Noemí Lafrance (New York) ed è stata co-fondatrice del gruppo scenico Hierba Roja e del festival INMEDIACIONES di Pamplona.
Sabato 17 alle ore 18 e 21, domenica 18 alle ore 16 e 19
Sábado 17 a las 18 y 21 h, y domingo 18 a las 16 y 19 h
- Ott 17 - 18 2020
- Passato!
- 18:00 - 19:00
Luogo
Sito web
https://www.mattatoioroma.it/Prezzo biglietto € 15
Gli utenti dell’Instituto Cervantes di Roma possono usufruire di uno sconto del 25% sul prezzo del biglietto chiamando direttamente allo 06 455 53 050 o scrivendo a Promozione RomaEuropa.
– Drammaturgia Txalo Toloza Fernández
– Coreografia Laida Azkona Goñi
– Performer Laida Azkona Goñi e Txalo Toloza-Fernández
– Produzione Antic Teatre, Festival TNT e Azkona & Toloza
– Voci Sergio Alessandria, Agustina Basso, Conrado Parodi, Gerardo Ghioldi, Daniel Osovnikar, Sebastián Seifert, Rosalía Zanón and Marcela Imazio
– Assistente alla regia Raquel Cors
– Musiche originali e paesaggio sonoro Juan Cristóbal Saavedra
– Lighting design Ana Rovira
– Audiovisual design MiPrimerDrop
– Scenografia Juliana Acevedo e MiPrimerDrop
– Costruzioni Lola Belles, Mariona Signes e RotorFab-Espai Erre
– Costumi Sara Espinosa
– Ricerca a cura di Leonardo Gamboa Caneo
– Selezione musicale Marcelo Pellejero
Progetto di produzione Elclimamola
Con la collaborazione di Sònia Gómez, Maite Garvayo, Ángela Fernández, Fernando Sánchez, Orlando e Jaime Carriqueo
Con la collaborazione di Innova Cultural / programma Fundación Bancaria Caja Navarra e Obra Social “La Caixa”, Teatro Gayarre, El Graner – Mercat de les Flors, La Caldera, Azala Espazioa, Patagonia Institute of Arts, L’Estruch di Sabadell e la biblioteca di Osvaldo Bayer a Villa La Angostura